Cavaliere d'Italia - foto: F. Monterosso

 

 

 

 

Piovanello - Foto: G. Salvo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cormorano - Foto: S. Ribisi

 

 

 

 

 

Gabbiano comune - Foto: G. Salvo

 

 

 

Alla foce del fiume Salso, nei diversi mesi dell’anno, si possono osservare numerosi esemplari d’avifauna acquatica stanziale e migratrice appartenenti a 8 ordini, 17 famiglie, 68 specie.

 

Tra gli Svassi il piccolo Tuffetto, osservato in numero ridotto, poiché preferisce le acque dolci ferme o debolmente correnti.

 

Tra i Pellicaniformi, abbastanza numerosi i Cormorani, che utilizzano come posatoio i tre piloni di cemento presenti alla foce.

 

Tra i Ciconiformi, gli Aironi cenerini sono i più numerosi e preferiscono sostare immobili a riva tra la vegetazione pronti a saettare il lungo becco contro le ignare prede che si muovono nell’acqua bassa. Avvistato anche l'Airone bianco maggiore. Poche le Garzette, che si muovono lungo la riva alla ricerca di prede. Interessante e rara la presenza delle Spatole, che setacciano l’acqua in cerca di cibo facendo oscillare il caratteristico becco piatto a forma di cucchiaio e della Sgarza ciuffetto, la quale nel periodo riproduttivo presenta lunghe penne che scendono dal capo verso il dorso di color ocra. Avvistata la Nittticora che, di giorno, preferisce nascondersi dietro le canne, il Tarabusino e la Cicogna bianca.

 

Tra gli Anseriformi un’altra rarità, la Volpoca, una specie socievole che si nutre sui banchi di sabbia e fango. Quindi è stata osservata la Canapiglia, la Marzaiola ed il Fischione, un’anatra che si nutre in superficie, ma che passa più tempo a nutrirsi a terra. Avvistata anche l’Alzavola, la più piccola  delle anatre europee, che si nutre soprattutto di vegetali anche se non disdegna alcuni invertebrati ed il Germano reale il cui maschio è facilmente riconoscibile dalla testa verde metallico, dal collare bianco e dal petto bruno-rosso. Notato anche il Cigno reale dal piumaggio bianco candido ed il becco rosso-arancio brillante.

 

Tra i Rallidi è presente la Gallinelle d’acqua, quasi sempre nascosta tra la vegetazione, e le rumorose e litigiose Folaghe, che si spingono sin sulle rive del fiume per brucare l’erba.

 

Numerosi i Limicoli avvistati: l’elegante Avocetta con l’inconfondibile becco lungo e sottile rivolto all’insù; il Cavaliere d’Italia facilmente identificabile grazie alle lunghe e rosate zampe ed il lungo e dritto becco nero; il Fratino, che lo si vede spesso correre, fermarsi e piegarsi per afferrare il cibo, anche sulla spiaggia; la Pivieressa, solitamente schiva; il Gambecchio, il più piccolo di tutti i limicoli; il Piovanello ed il Piovanello pancianera, sempre in movimento ad affondare il becco nel fango per nutrirsi; il Beccaccino, che, per il piumaggio mimetico, è difficile scorgere sul terreno; La Pittima reale e la Pittima minore; il Totano moro, trampoliere dinoccolato dalle zampe rosse; la Pantana, con il becco ricurvo leggermente all’insù che utilizza per frugare nella sabbia alla ricerca di minuscole conchiglie e la Pettegola; il Piro piro piccolo, che agita in continuazione la testa e la coda; il Voltapietre, molto confidente, lo si vede muoversi a scatti sulla spiaggia.

 

Folto lo stormo dei Gabbiani comuni, soprattutto nelle giornate ventose, mentre discreta è la presenza del Gabbiano reale, del Gabbiano corallino, della Gavina e dello Zafferano.

 

Tra le Sterne è stato osservato il Beccapesci che si tuffa dall’alto per catturare i pesci, lanciando un richiamo caratteristico e la rara Sterna zampenere.

 

Osservati anche due rari rapaci diurni: il Falco di palude e il Falco pescatore. Quest’ultimo è considerato estinto, tra gli uccelli nidificanti in Italia, dal 1968 quando le ultime coppie hanno nidificato in Sardegna ed in Sicilia nelle isole Egadi.

 

Naturalmente sono presenti anche altri uccelli, appartenenti ad altri ordini (Martin pescatore, Codirosso spazzacamino, Saltimpalo, Ballerina gialla, Gheppio, Usignolo di fiume, Piccione selvatico, Upupa, Merlo, Taccola, Occhiocotto, Pettirosso etc.).

 

Tra i Rettili segnaliamo la Lucertola, il Geco, il Ramarro, il Gongilo e la Testuggine palustre.

 

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